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Gestione dell’energia: come ridurre il consumo e i costi energetici di PMI e MPMI

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Cresce il divario tra Europa e Italia per il costo dell’energia elettrica. Ecco le misure promosse dallo Stato a favore del patrimonio imprenditoriale italiano.

 

Perché le PMI e le micro PMI pagano più delle grandi aziende per l’energia elettrica che consumano? Il divario tra Europa e Italia per il costo dell’energia continua ad aumentare, stavolta superando di ben 20 punti il differenziale del 2018, pari al 17%.
Artigiani, piccole e medie imprese rappresentano più del 90% del tessuto imprenditoriale nazionale; il loro sviluppo va promosso, la loro autenticità va protetta e la loro competitività va aumentata.

 

Partendo dai dati diffusi dall’Osservatorio Energia 2020, vediamo come e mediante quali pratiche e quali agevolazioni le PMI italiane possono ridurre il consumo energetico aziendale e i costi correlati.

 

Osservatorio Energia 2020: costi che limitano la competitività delle imprese

 

Secondo i dati riportati nell’Osservatorio Energia 2020 del Centro Studi del CNA, il 99% delle imprese italiane paga per l’energia elettrica un costo che supera per il 54% quello pagato dagli altri consumatori europei.

 

Un costo che in Italia è sempre stato superiore rispetto al resto d’Europa, ma che nel 2019 aumenta in maniera eccessiva. Analizzando infatti l’andamento del prezzo, nello scorso anno il costo dell’energia in Europa ha subito un incremento pari al 6,7%; in Italia invece si è passati dal pagare 22,6 centesimi a 31,1 centesimi in un solo anno (+ 35,8%).

 

Il divario tra il prezzo dell’energia europeo e quello italiano continua ad aumentare, stavolta di ben 20 punti.

 

Chi paga il prezzo maggiore? Gli artigiani e le micro imprese. Quelle realtà che rientrano nella fascia di consumo fino a 20 MWh e che rappresentano una grossa fetta del tessuto imprenditoriale italiano.

 

Su queste imprese incombe da un lato il peso di un costo dell’energia che supera di gran lunga quanto invece pagato dalle grandi aziende (collocate nella fascia di consumo da 75mila a 150mila MWh), dall’altro l’onere per la rete di distribuzione, che è 7 volte maggiore rispetto a quello sostenuto dalle imprese energivore.

 

Insomma, le PMI italiane non solo pagano un costo totale in bolletta maggiore e sproporzionato rispetto a quanto pagato dalle grandi aziende, ma devono anche fare i conti con una lista di ostacoli, quali oneri, imposte, burocrazia, costo del lavoro, ecc. che non fanno altro che rendere ancora più faticosa la loro competizione nel mercato europeo.

 

Le agevolazioni per la gestione dell’energia elettrica: il riscatto delle PMI

 

A favore delle PMI interviene lo Stato, mettendo a loro disposizione agevolazioni volte a promuovere gli investimenti in efficienza energetica, mediante interventi di energy management e/o l’introduzione di Sistemi di Gestione dell’Energia ISO 50001.

 

Si tratta di bandi e di voucher emessi dalle Regioni e dalle Camere di Commercio territoriali rivolti unicamente a PMI e MPMI (micro, piccole e medie imprese).

 

L’obiettivo comune è quello di promuovere lo sviluppo economico delle imprese locali mediante l’adozione di interventi di efficientamento energetico e sistemi di gestione certificati. Con queste misure gli enti mettono a disposizione contributi da cui attingere per supportare le spese sostenute per il rilascio delle certificazioni, ma anche per le spese di consulenza e di formazione del personale nell’ambito dei suddetti interventi.

 

Analisi energetica dell’esistente: un passo imprescindibile per l’efficientamento energetico aziendale

 

Se l’energia elettrica diventa sempre più costosa, i miglioramenti nell’efficienza energetica divengono ancor più utili e interessanti.

Prima di compiere qualsiasi intervento di efficientamento; prima di introdurre sistemi di monitoraggio o di gestione dell’energia bisogna però effettuare l’analisi dell’esistente, ossia la verifica delle condizioni energetiche presenti in azienda.

 

Non importa la dimensione, tutte le aziende, le piccole, le medie e le grandi, devono stabilire un punto di partenza, lasciarsi guidare da un energy manager esperto e andare avanti con il processo dell’analisi energetica, che include fasi come:

 

  • Definizione degli obiettivi
  • Raccolta di dati e misure
  • Preparazione dei dati e degli indicatori
  • Sviluppo di analisi input-output e di diagrammi di flusso
  • Verifica e interpretazione dei dati

 

E a monte di tutto questo va definita l’intensità dei consumi energetici e determinata la struttura degli stessi.

 

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I nostri esperti ti aiuteranno a capire dove e come intervenire per migliorare le prestazioni e i costi energetici della tua impresa.

 

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