Cos’è il Controllore Centrale di Impianto e perché è obbligatorio
Negli ultimi mesi molti produttori di energia si stanno chiedendo: Devo cambiare gli inverter? Ho diritto al contributo economico? Quali documenti servono per l’adeguamento?
Domande che nascono a seguito della Delibera ARERA 385/2025/R/EEL, che introduce nuovi obblighi per gli impianti fotovoltaici ed eolici con potenza pari o superiore a 100 kW connessi in media tensione.
Il Controllore Centrale di Impianto (CCI) è il sistema che consente al distributore o a Terna di monitorare in tempo reale l’impianto e di limitare la potenza attiva (funzione PF2), garantendo così maggiore stabilità e sicurezza alla rete elettrica nazionale.
A chi si applica la normativa
L’obbligo di installazione del CCI riguarda:
- Nuovi impianti fotovoltaici o eolici ≥ 100 kW connessi in media tensione (obbligo immediato);
- Impianti esistenti con la stessa potenza, che dovranno adeguarsi entro le scadenze definite dal Codice di Rete.
Sono considerati “esistenti” gli impianti già connessi o con iter TICA concluso entro le date fissate dalla delibera.
Le scadenze per l’adeguamento
Il calendario stabilito da ARERA segue una logica graduale, legata alla potenza dell’impianto.
Gli impianti di potenza pari o superiore a 1 MW, già soggetti all’obbligo di CCI in base alla precedente Delibera 540/2021, devono attivare la funzionalità PF2 entro il 28 febbraio 2026.
Per gli impianti compresi tra 500 kW e 1 MW, l’obbligo di installare il CCI e di attivare la funzione PF2 scatterà con un anno di ritardo: la data limite è fissata al 28 febbraio 2027.
Infine, per gli impianti di taglia più piccola, cioè quelli compresi tra 100 kW e 500 kW, la scadenza per completare l’adeguamento tecnico e documentale è fissata al 31 marzo 2027.
Chi pianifica per tempo l’intervento può evitare congestioni del mercato, ridurre i tempi di installazione e accedere ai contributi economici pieni.
I contributi economici per l’adeguamento
La delibera prevede incentivi forfettari decrescenti per gli impianti esistenti che si adeguano prima delle scadenze. In altre parole, prima si comunica al distributore l’avvenuto adeguamento, maggiore sarà il contributo riconosciuto.
Per gli impianti compresi tra 500 kW e 1 MW, il contributo parte da 10.000 euro se la comunicazione è inviata entro il 28 febbraio 2026, per poi diminuire progressivamente fino a 2.500 euro se l’adeguamento avviene dopo il 1° novembre 2026 e comunque entro febbraio 2027.
Per gli impianti tra 100 kW e 500 kW, il valore iniziale è di 7.500 euro se la comunicazione è inviata entro il 31 marzo 2026, e scende gradualmente fino a 1.875 euro per chi completa l’adeguamento entro marzo 2027.
Gli impianti di potenza superiore a 1 MW, invece, non beneficiano di contributi, poiché già soggetti all’obbligo di installazione previsto dalla normativa precedente.
Documenti e adempimenti necessari
Per ottenere la conformità, i produttori devono predisporre una serie di verifiche tecniche e documentali:
- Verifica preliminare dei requisiti tecnici, compatibilità con TA e TV e disponibilità della rete dati.
- Installazione del CCI conforme alla norma CEI 0-16 e configurazione della funzione PF2.
- Invio della comunicazione ufficiale al distributore tramite PEC, allegando la documentazione tecnica richiesta.
- Aggiornamento dei dati sul portale GAUDÌ di Terna e, se necessario, comunicazione al GSE per l’allineamento delle informazioni sull’impianto.
- Dichiarazioni di conformità, che variano in base alla tipologia di impianto:
- Per gli impianti esistenti: serve la dichiarazione del tecnico abilitato e la certificazione di conformità del costruttore del CCI.
- Per i nuovi impianti: è sufficiente la dichiarazione del costruttore del dispositivo
Devo cambiare gli inverter?
Non sempre.
La normativa consente, per gli inverter non regolabili, la disconnessione o riconnessione dei singoli inverter per gestire la limitazione della potenza, evitando quindi la sostituzione completa dell’apparecchiatura.
In ogni caso è consigliato verificare la presenza di un datalogger o di una rete di comunicazione interna adeguata per garantire il dialogo corretto tra inverter e CCI.
Perché è importante adeguarsi in tempo
Oltre a essere un obbligo normativo, l’installazione del CCI rappresenta un passo fondamentale verso una rete elettrica più sicura, intelligente e sostenibile. Non adeguarsi nei tempi previsti può comportare conseguenze significative, come:
- la sospensione degli incentivi GSE;
- la trattenuta sul valore dell’energia immessa in rete;
- possibili sanzioni economiche.
Il supporto di Tecno DGT
Tecno DGT, società del gruppo Tecno, accompagna i produttori di energia in tutte le fasi del percorso di adeguamento al CCI.
Il supporto tecnico e documentale comprende:
- analisi di conformità e verifica dei requisiti;
- fornitura e configurazione del dispositivo CCI;
- gestione delle pratiche verso il distributore, Terna e GSE;
- monitoraggio digitale dei parametri e assistenza post-installazione.
L’obiettivo è assicurare alle imprese una gestione semplice e sicura dell’intero processo di adeguamento, riducendo i tempi e garantendo la piena conformità normativa.
Hai perso il webinar dedicato al CCI?
Nel webinar gratuito del 27 ottobre abbiamo approfondito in modo pratico gli obblighi, le scadenze e le procedure per l’adeguamento al Controllore Centrale di Impianto (CCI), condividendo casi applicativi e illustrando i contributi economici previsti per le imprese.
Se non hai potuto partecipare, puoi richiedere la registrazione completa e le slide scrivendo a marketing@tecno-group.eu
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